Investire nelle commodities, occhio ai dati dalla Cina
Gli investimenti nelle commodities degli ultimi giorni non possono che tenere in dovuta considerazione quanto sta emergendo dal mercato cinese, dove oltre ad alcuni dati macroeconomici particolarmente deludenti sono in corso di evidenza alcuni fattori da non sottovalutare per portare a termine un investimento consapevole.
Cominciamo dal comparto energetico. In Cina la produzione totale di energia nel mese di agosto è diminuita del 2,2% su base annua a 495,9 miliardi di kilowattora, per il primo declino su base annua in più di quattro anni a questa parte. Le statistiche ufficiali che provengono dal colosso asiatico segnalano altresì che la produzione complessiva di energia elettrica ha registrato la sua prima contrazione negli ultimi tre mesi, e che il calo su base annua sarebbe in buona parte attribuibile agli elevati consumi registrati la scorsa estate, quando le città cinesi di maggiori dimensioni furono colpite da un’ondata di caldo con scarsi precedenti storici. Nonostante tale cautela, è bene altresì ricordare come la debolezza della domanda industriale stia influenzando tale statistica, e come siano in corso di rafforzamento i segnali che indicano un rallentamento dell’economia.
Passando invece al settore dei metalli, possiamo ricordare come secondo una recente bozza pubblicata dal Ministero dell’Industria, la Cina starebbe progettando di introdurre dei vincoli sui volumi minimi di produzione e sui limiti massimi di consumo di energia per le attività minerarie domestiche dedicate all’estrazione di piombo e zinco. Le nuove miniere di piccole dimensioni dovranno garantire una produzione minima di 100 mila tonnellate all’anno, e un ciclo di vita di più di 10 anni, mentre quelle di medie dimensioni dovranno garantire una produzione di almeno 300 mila tonnellate. Oltre a quanto sopra, si precisa, tutte le nuove miniere dovranno adottare più alti standard tecnologici.
Sulla base delle nuove regole, dovrebbe essere incentivato e promosso in maniera più concreta il consolidamento all’interno dello stesso settore, con limitazione del consumo di carbone da parte delle attività di estrazione mineraria e di lavorazione dei metalli.