Previsioni Forex: dollaro in attesa del FOMC, euro in area post stress-test
Tempo di previsioni Forex per i nostri lettori. Considerando che gli ultimi giorni sono stati densi di novità, e che nel corso delle prossime giornate le notizie di rilievo non dovrebbero mancare, cerchiamo di fare un po’ di ordine e comprendere cosa potrebbe accadere nel prossimo futuro a breve – medio termine.
Cominciamo con il dollaro, che ha chiuso la scorsa settimana in rialzo rispetto all’apertura di lunedì, ma con un ultimo giorno di negoziazioni parzialmente deludente. È chiaro come l’avvicinarsi dell’appuntamento del FOMC di mercoledì 29 ottobre abbia parzialmente contribuito a contenere i sentimenti di rialzo: l’attesa è dunque a margine dell’incontro della Fed, che dovrebbe confermare la valutazione positiva dell’attuale scenario e – presumibilmente – mantenere un approccio prudente sulla politica monetaria, sottolineando che il timing del primo rialzo dei tassi dipenderà dall’evoluzione dei dati.
L’impressione è inoltre che l’evoluzione dei mercati giocherà ancora un ruolo determinante: basti considerare come molti analisti ritengono che se il dollaro avesse continuato ad apprezzarsi ai ritmi registrati tra luglio e settembre (anziché stabilizzarsi come ha fatto ad ottobre), la probabilità di un ulteriore rinvio del primo rialzo dei tassi di interesse sarebbe stata molto più elevata di quella riscontrabile attualmente. Non solo: mercoledì la Federal Reserve dovrebbe anche sancire la definitiva fine del programma di acquisti. Rimaniamo dunque in attesa di conferme.
Sul fronte euro, è fin troppo facile verificare come la moneta unica non stia dando alcun segnale autonomo di recupero. La pubblicazione degli stress test ha fornito interpretazioni disomogenee, rivelando che – se da una parte la strada da fare per poter portare in completa e matura sicurezza il sistema bancario europeo è ancora lungo – la maggior parte dei mercati hanno già effettuato una buona parte degli sforzi richiesti dalle autorità monetarie continentali.
Sulla base di tali valutazioni, manteniamo previsioni ribassiste di breve termine nel cambio EUR/USD, che potrebbe scendere sotto quota 1,24 entro fine anno.