Cambio di destinazione d’uso: come cambia dopo il Decreto Sblocca Italia
Negli ultimi anni la burocrazia italiana sta subendo delle profonde modifiche, grazie ad un progressivo alleggerimento per gli adempimenti a carico dei cittadini. Anche in ambito edilizio molte cose sono già cambiate negli ultimi anni, grazie ai decreti appositamente studiati per questo settore. Per quanto riguarda la modifica di destinazione d’uso di un edificio le cose sono oggi ben diverse da come erano solo alcuni anni fa. Sul sito https://geometra24.it/cambio-destinazione-duso/ è possibile trovare molte informazioni a riguardo.
La destinazione d’uso
La destinazione d’uso è l’insieme delle modalità di utilizzo di un edificio. Le diverse tipologie di uso possibili per una struttura edilizia sono oggi 4: residenziale e turistico ricettiva; produttiva e direzionale; commerciale e rurale. Queste categorie racchiudono ambiti ben diversi, ad esempio è da intendersi ad uso turistico ricettivo sia un grande albergo, sia un piccolo B&B. Se le modifiche che si intendono effettuare mantengono la destinazione d’uso all’interno della stessa categoria, allora sono sempre consentite, e in alcuni casi si possono realizzare senza attendere i permessi da parte del comune in cui si trova l’immobile.
Modifiche sostanziali
Nel caso in cui le modifiche che si intendono apportare ad un edificio sono strutturali e strumentali sarà necessario effettuare una richiesta di modifica di destinazione d’uso. Inoltre sarà anche necessario ottenere dal comune i permessi per attuare qualsiasi tipo di progetto di riqualifica. Ogni singola categoria di destinazione d’uso infatti possiede particolari norme abitative, che devono essere seguite per tutti gli immobili che rientrano in tale categoria. Tali norme implicano la presenza, ad esempio, di un certo numero e tipologie di servizi igienici, la disponibilità di una cucina, o altre caratteristiche di questo genere. Nel momento in cui si ottiene il permesso alla modifica di destinazione d’uso per rendere reale questo cambiamento sarà necessario adeguare lo stabile a quanto previsto dalla legge.
Il piano regolatore
Indipendentemente da quanto dichiara il Decreto Sblocca Italia, per ogni singolo comune l’ultima parola ce l’ha il PRG, ossia il Piano Regolatore. Se tale piano non prevede un certo tipo di struttura in una zona, non sarà possibile ottenere il cambio di destinazione d’uso, a meno di non riuscire ad ottenere anche la modifica del piano regolatore nella zona che ci interessa. Questo significa che se possediamo uno stabile in un’area che il PRG prevede ad uso produttivo, non potremo trasformare in alcun modo lo stabile in abitazione residenziale, a meno di non ottenere una modifica al PRG stesso.