Come si creano i benchmark?
Qualche giorno fa abbiamo parlato dei benchmark, e del modo con cui questi indicatori possono generare un buon punto di riferimento per la propria strategia di investimento. Ma come si creano?
In linea di massima, i principali fornitori di indici utilizzano criteri specifici e predeterminati, come le dimensioni e i rating di credito, per determinare quali titoli sono inclusi in un determinato indice. Le metodologie degli indici, i rendimenti e altre statistiche sono solitamente disponibili attraverso il sito web dell’editore dell’indice o attraverso servizi di notizie specializzati.
Generalmente, invece di calcolare la media dei prezzi dei titoli azionari o obbligazionari, gli indici pesano ogni componente in maniera diversa, con la ponderazione più comune che si basa sulla capitalizzazione di mercato. Le aziende con un numero maggiore di azioni o debiti in circolazione ricevono una ponderazione più elevata e quindi hanno una maggiore influenza sulla performance dell’indice. Di conseguenza, grandi oscillazioni dei prezzi delle azioni o delle obbligazioni delle società più grandi possono creare grandi movimenti di prezzo in un indice.
Per ridurre la volatilità che può derivare dalla ponderazione della capitalizzazione di mercato e migliorare potenzialmente la performance, negli ultimi anni sono emerse metodologie di indicizzazione alternative, come l’indicizzazione fondamentale, che seleziona e pondera le aziende utilizzando fondamentali quali vendite, flusso di cassa, valore contabile e dividendi.
Come vengono utilizzati i benchmark per monitorare la performance
La differenza tra la performance, o rendimento dell’investimento, di un singolo portafoglio e il suo benchmark è nota come tracking error. Tipicamente riportato come percentuale di deviazione standard, l’errore di tracciamento può essere sia positivo che negativo.
Quando un portafoglio è gestito attivamente, l’errore di tracciamento può riflettere le scelte di investimento effettuate dal gestore attivo nel tentativo di migliorare la performance. Se il gestore attivo ha successo, il tracking error è positivo e il portafoglio supera il benchmark; in caso contrario, il portafoglio sottoperforma il suo benchmark.
Un portafoglio d’investimento, sia esso gestito attivamente o passivamente, può detenere titoli diversi dal suo benchmark per altri motivi. Ad esempio, il benchmark può contenere così tanti titoli che non è pratico detenerli tutti, oppure può contenere titoli difficili da acquistare, spingendo il gestore del portafoglio a sostituire titoli simili. In entrambi i casi, può verificarsi un errore di tracciamento.
L’errore di tracciamento può anche verificarsi quando i componenti di un indice cambiano. Un’obbligazione può essere sostituita in un indice a causa di un declassamento del credito o un’azione può essere sostituita con quella di una società a crescita più rapida.