Cos’è l’arbitraggio
L’arbitraggio è una nota tecnica di trading che si manifesta quando i trader acquistano e vendono attività virtualmente identiche in due mercati diversi al fine di trarre profitto dalle differenze di prezzo tra questi mercati.
Oltre alle valute, i trader che praticano strategie di arbitraggio possono anche cercare il guadagno nelle differenze di prezzo di altri mercati. Non solo: le opportunità di arbitraggio si possono anche verificare in un certo numero di mercati non finanziari, compresi i mercati azionari e i mercati dei futures e delle opzioni.
Fin qui, un livello di analisi puramente teorica. Nel mondo reale, però, questo processo è complicato dalle commissioni di trading, dalle tasse sui profitti e dalle restrizioni governative sui trasferimenti di valuta. La vigorosa attività nei mercati dei cambi Forex e il numero di trader che cercano attivamente di ottenere profitti senza rischi impedisce le opportunità di arbitraggio basate su una valutazione incrociata dei prezzi sbagliata da parte di chi è quotato long.
Detto ciò, in altre parole, l’arbitraggio si riferisce all’acquisto di un’attività in un mercato a un prezzo più basso e alla vendita simultanea di un’attività identica in un altro mercato a un prezzo più alto. E ciò avviene senza alcun costo o rischio per l’investitore.
Ma quali sono le condizione affinché l’arbitraggio si verifichi?
Supponiamo che ci siano due attività senza rischio che offrano rispettivamente tassi di rendimento di r e r1. Ipotizzando che non ci siano costi di transazione, possiamo anche affermare che r = r1, perché ciò si basa sulla legge del prezzo, che afferma che lo stesso bene non può vendere a prezzi diversi. In termini di titoli, la legge di un prezzo dice che i titoli con rischi identici devono avere lo stesso rendimento atteso.
In sostanza, l’equazione di cui sopra è una condizione di arbitraggio che ci si deve aspettare che regga in tutte le circostanze, ma non nelle circostanze più estreme. Questo perché se r > r1, allora il primo asset senza rischio potrebbe essere acquistato con i fondi ottenuti dalla vendita del secondo asset, senza rischio. Questa operazione di arbitraggio produrrebbe un rendimento di r –r1 senza dover effettuare nuovi investimenti di fondi o assumere rischi aggiuntivi.
Nel processo di acquisto del primo set e di vendita del secondo, gli investitori farebbero un’offerta al rialzo per il primo e un’offerta al ribasso per il secondo; questo meccanismo di repricing continuerebbe fino al punto in cui i rispettivi prezzi di questi due asset si equivalgono. E così r tornerebbe ad essere uguale a r1.