Investimenti bancari, il Tesoro diventa primo azionista di MPS
Il Ministero dell’Economia e delle Finanze è diventato il maggiore socio di Banca Monte dei Paschi di Siena, l’istituto di credito toscano unico bocciato nell’ultima tornata degli stress test, e ora al centro di un ambizioso e rischioso piano di salvataggio che è stato giudicato positivamente dalla Commissione Europea (ma sulla cui possibile realizzazione vi sono ancora numerosi dubbi). Di fatti, dopo che Fintech Advisory ha ridotto la quota di partecipazione dal 4,5% al 2,242%, il Tesoro, con la sua quota del 4,024%, è diventato a tutti gli effetti il primo socio dell’istituto bancario. Ad evidenza, la relativa comunicazione della Consob sulle partecipazioni rilevanti, obbligatorie, secondo le quali l’operazione di cessione di Fintech risale al 4 agosto 2016, e che ha pertanto permesso al Tesoro di elevarsi al primo posto, per importanza, nell’elenco dei soci della banca.
Intanto, è meno meritoriamente emerso che l’istituto di credito senese dovrà preparasi a fronteggiare alcune richieste di danni per complessivi 283 milioni di euro, relativi ad aumenti di capitale compiuti dal 2008. Nella relazione semestrale dell’istituto di credito sono d’altronde indicate con chiarezza le vertenze che sono già state avviate da alcuni azionisti, motivate dai sospetti di falsità dei prospetti informativi nelle ricapitalizzazioni. In particolare, a reclamare i maggiori danni è la Coop Centro Italia, per 137,1 milioni di euro complessivi, di cui 51,6 milioni di euro mediante la controllata Coofin srl, e 856,5 milioni di euro direttamente dalla capogruppo. Le due società avevano partecipato alle operazioni di aumento di capitale del 2008,del 2011 e del 2014, e a fine luglio hanno scelto di citare in giudizio la banca.