Investimenti internazionali, attenzione al rallentamento
Secondo quanto emerge dall’ultimo rapporto sull’economia globale del Fondo Monetario Internazionale, le prospettive di crescita dell’economia mondiale sarebbero divenute ancora più deboli e, dunque, la ripresa sarà più graduale di quanto previsto, in particolare nei mercati emergenti e nei Paesi in via di sviluppo.
In particolare, per il FMI, “i rischi per le previsioni globali restano orientati verso il basso e collegati agli aggiustamenti in atto: un generalizzato rallentamento delle economie emergenti, il riequilibrio della Cina, il calo dei prezzi delle materie prime e la graduale uscita da condizioni monetarie straordinariamente accomodanti negli Stati Uniti”.
Quanto basta per dare un nuovo alert alle strategie degli investitori e, di seguito, rivedere al ribasso le stime pubblicate a ottobre. In particolare, i tecnici di Washington prevedono ora che l’economia mondiale crescerà del 3,4 per cento quest’anno e del 3,6 per cento il prossimo, lo 0,2 per cento in meno rispetto a quanto stimato nell’autunno scorso.
È sempre il Rapporto FMI a ricordare che le economie avanzate viaggeranno invece a un ritmo del 2,1 per cento sia nel 2016 che nel 2017, con una limatura dello 0,1 per cento rispetto alla precedente previsione. Per gli Stati Uniti è previsto un +2,6 per cento in entrambi gli anni, con un taglio dello 0,2 per cento rispetto al report precedente.
Peggio va la zona euro, la cui crescita viene fissata – per alcuni, ottimisticamente – all’1,7 per cento, con uno 0,1 per cento in più per il 2016 e un dato invariato per il 2017. L’Italia vede invece confermati i suoi numeri, per quanto sotto media eurozona, con presumibile incremento del Prodotto Interno Lordo pari all’1,3 per cento per quest’anno e all’1,2 per cento il prossimo.
Infine, uno sguardo alla Cina, che dovrebbe crescere del 6,3 per cento quest’anno e il 6 per cento il prossimo anno.