L’inflazione vola: è il momento di chiedere un prestito?
La notizia continua a rimbalzare da un telegiornale all’altro: in Italia l’inflazione non è mai stata così alta come in questi mesi. Dobbiamo tornare indietro di 30 anni per ritrovare una situazione simile, per la precisione al 1991, annus horribilis in cui l’inflazione toccò picchi del 6,5% su base annua. Oggi quel valore è stato di poco oltrepassato (6,7%), con molti analisti che prevedono il raggiungimento della fatidica soglia del 7% entro l’estate.
A incidere è una combinazione di fattori in parte nazionali e in parte mondiali: dalla fine della pandemia e attenuamento delle restrizioni – con il conseguente ritorno alla normalità (e contestuale aumento della domanda) – fino alla guerra in Ucraina, le cui ripercussioni in campo energetico, e non solo, hanno provocato un incremento generalizzato dei prezzi per carburante e gas. In un quadro così difficile viene da chiedersi come riuscire a gestire il budget, soprattutto in famiglia. A fronte di prezzi in costante rialzo, esistono strumenti per investire e finanziare i propri progetti di vita? La risposta è sì: gli strumenti sono gli stessi di sempre, ma il loro “costo” potrebbe presto lievitare.
I TASSI DEI PRESTITI OGGI (E I PROBABILI AUMENTI IN ARRIVO)
Come mostrato dai dati della BCE, a fine 2021 i tassi di interesse sui mutui hanno toccato il minimo storico dell’1,3% di media. Un valore decisamente basso, che ha permesso a migliaia di italiani di risparmiare nell’acquisto della casa. Sul fronte dei prestiti il trend è sovrapponibile: chiedere un finanziamento conviene ancora, e parecchio. Per fare un paragone, il punteggio medio della Banca d’Italia sui tassi di interesse è oscillato dal 4% del 1952 al 13% circa del 1992.
I valori attuali dunque sono molto al di sotto dei minimi storici, ma viene da chiedersi se uno scenario del genere potrà durare ancora, e quanto. Il dubbio che serpeggia è che l’attuale andamento dell’inflazione possa avere conseguenze negative anche sui tassi di mutui e finanziamenti. Tassi che sono tuttora convenienti, ma che già a marzo hanno mostrato un lieve rialzo, passando dall’1,45% di gennaio all’1,60% del mese scorso.
CARPE DIEM: COGLIERE IL TASSO PRIMA CHE SIA TROPPO TARDI
Le previsioni, dato ciò che sta accadendo nel mondo, potrebbero mutare da un momento all’altro. Molto dipenderà dalla risoluzione della crisi energetica, e prima ancora dall’esito della guerra in Ucraina, senza contare la possibile ripresa delle restrizioni a causa di focolai da Coronavirus (emblematico a tal proposito ciò che sta accadendo a Shanghai in questi giorni, bloccata da un nuovo lockdown). Sarà il caso di cogliere l’attimo e bloccare il tasso di interesse del prestito prima che sia troppo tardi?
La domanda deve trovare risposta nelle esigenze personali di ciascuno. Chi ad esempio vuole rendersi il più possibile indipendente dal consumo di gas in casa, potrebbe optare per un finanziamento finalizzato all’acquisto di batterie di accumulo e pannelli fotovoltaici, approfittando magari dello sconto in fattura al 50%. Chi decide di passare all’auto elettrica, potrebbe avere bisogno allo stesso modo di un prestito per sopperire in parte o in toto ai costi di acquisto di un modello performante, mettendosi così al riparo dai rincari del diesel e della benzina (per adesso calmierati dal taglio delle accise temporaneo, che forse verrà prorogato, da capire fino a quando). E così via…
A seconda delle priorità, insomma, bisogna capire come muoversi e a cosa dare la precedenza: nel frattempo però, nulla vieta di guardarsi intorno e richiedere un preventivo per il proprio finanziamento. Siti web e portali offrono in questo senso la possibilità di inviare una o più richieste compilando un semplice modulo. Ma quale formula di prestito potrebbe risultare più vantaggiosa e sicura? La risposta nel prossimo paragrafo!
UNA SOLUZIONE SICURA: IL PRESTITO IN CONVENZIONE CON I TASSI ATTUALI
Dato per assodato che i tassi attuali sono ancora appetibili, nessuno può sapere con certezza se la percentuale di interessi rimarrà bassa e per quanto. Le persone che cercano una soluzione sicura, potrebbero valutare di bloccare il tasso e approfittare di interessi ancora competitivi. Questo è già vantaggioso, ma volendo si può ottenere ancora di più. Esistono infatti prestiti cosiddetti in convenzione, rivolti a pensionati, dipendenti pubblici e personale scolastico. I vantaggi sono ancora più numerosi e ampi, perché le formule di finanziamento sono collaudate e sicure.
Le due modalità per ottenere un prestito in convenzione sono:
1. Cessione del quinto
Il prestito per eccellenza, con rate mensili che non superano mai il 20% dello stipendio netto o della pensione netta (da cui il nome di cessione del quinto). La restituzione del prestito è automatica e avviene in busta paga o sulla pensione, garantendo in questo modo massima sostenibilità e praticità.
2. Prestito delega (doppio quinto)
Il sistema più indicato per integrare un finanziamento con Cessione del Quinto, innalzando la rata mensile fino al 40% dello stipendio netto. La particolarità del prestito delega è che rimane un prestito a tasso fisso ma comunque di facile stipula, o tramite assenso del datore di lavoro (il delegato) o per mezzo di convenzioni fra l’ente che eroga il finanziamento e l’amministrazione di riferimento (INPS, MIUR, NoiPA).