Petrolio, quotazioni in lieve rialzo
In ambito Forex gli ultimi giorni hanno permesso di registrare un quadro complessivamente poco variato ad eccezione del cambio Euro – dollaro, che si è riaffacciato temporaneamente tornato sopra quota 1,18, salvo poi ritracciare al di sotto di tale livello. Attualmente, il mercato valutario sembra essere dominato dall’attesa di possibili spunti in arrivo dal forum di Jackson Hole, dove interverranno – tra gli altri – Draghi e Yellen. Lo Yen pare stabile contro il dollaro statunitense in area 109, non particolarmente favorito dall’avversione al rischio presente sul mercato.
Passando alle materie prime, dove è possibile notare qualche movimento più corposo, notiamo come le quotazioni petrolifere siano in marginale rialzo sul mercato europeo, supportate dalle indicazioni di un possibile graduale restringimento dell’offerta, soprattutto negli Stati Uniti. Ieri, il Brent era sceso sotto i 52 dollari al barile e il WTI sotto i 48 dollari al barile a New York, mentre a Vienna era in corso un vertice OPEC volto a valutare nuove strategie di riduzione della produzione del Cartello da cui sono giunti pochi spunti.
Nel dettaglio, è emerso che la Libia ha incrementato la sua raffinazione di 400.000 barili al giorno rispetto al dato di marzo 2017 ma anche la Nigeria ha incrementato di circa 300.000 barili al giorno il suo prodotto rispetto allo stesso periodo di riferimento. La stessa situazione, pur con una minore intensità, si è verificata anche in Iraq, la cui produzione è salita di 43.000 barili giornalieri. Nonostante questo quadro, il momento resta propizio per far ripartire gli investimenti, come dimostra la fase di consolidamento fra società in corso nel settore della raffinazione che si sono mosse in vista di una maggior ripresa delle quotazioni petrolifere.